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LA PAURA

Un bambino spaventato.

Cos'è la paura?

Dalla radice indoeuropea pat- (letteralmente ‘percuotere’), deriva il termine latino "pavor" che significa paura, timore.

Con il concetto di paura si intende la percezione di una minaccia, reale o altamente probabile, in grado di garantire a livello funzionale la propria/altrui salvaguardia fisica o psichica.

Possiamo definirla quale stato emotivo di repulsione e di apprensione in prossimità di un pericolo. 

La paura in psicologia rientra nel gruppo delle emozioni primarie; tali emozioni (paura, tristezza, gioia, disgusto, sorpresa) sono innate e verificabili in tutta la popolazione mondiale e vengono definite, pertanto, universali. 

Le emozioni secondarie, invece, hanno origine dalla combinazione tra le emozioni primarie e si configurano, durante la vita degli individui, attraverso l’interazione con l’altro.

Le parole per descrivere la paura

Per descrivere la paura si utilizzano spesso diversi termini, tra i più comuni ritroviamo: ansia; apprensione; inquietudine; isteria; irrequietezza; irritabilità; nervosismo; orrore; panico; preoccupazione; shock; sopraffazione; spavento; tensione; terrore; timore. 

La paura funzionale

La paura può rappresentare un potente meccanismo di difesa messo in atto nei confronti dei pericoli per garantire la sopravvivenza dell'individuo. Si attiva infatti nel momento in cui si percepisce uno stimolo collegato ad un danno potenziale o avvenuta minaccia e ci preserva dal commettere errori fatali o potenzialmente dannosi per la nostra salute. Quando si è impauriti avvengono dei cambiamenti neurofisiologici che permettono di affrontare meglio la reazione attacco/fuga. 

Normali paure dell'infanzia

Nel corso dello sviluppo i bambini presentano manifestazioni normalissime di paura, circoscritte in determinati periodi di crescita. Intorno ai 6 mesi si presenta la paura dell’estraneo; a 18-20 mesi subentrano i terrori notturni; a 24 mesi può incorrere la paura dei grandi animali domestici; a 4-6 anni la paura dei piccoli animali; a 2-6 anni la paura del buio; da 6 anni in poi la paura di sbagliare e di essere giudicato. 

Gli eventi che stimolano la paura

Tra gli eventi che possono stimolare l'emozione della paura annoveriamo: essere minacciati per la propria vita e per il benessere personale; trovarsi a fronteggiare la stessa situazione (o una simile) in cui siamo stati feriti in passato o sono accadute cose spaventose; flashback; dover affrontare situazioni analoghe a quando abbiamo visto gli altri minacciati/feriti; il silenzio; incorrere in una circostanza nuova/sconosciuta; trovarsi da soli; stare tra la folla; lasciare la propria casa; doversi esibire in pubblico; inseguire i propri sogni.

I sintomi della paura

​La paura si manifesta, solitamente, attraverso la mancanza di respiro; tachicardia; sensazione di soffocamento, nodo in gola; tensione e dolore muscolare; denti serrati; impulso ad urlare o a chiamare ad alta voce; sentirsi nauseato; percepire freddo, sudore; percepire come se si rizzassero i capelli; avvertire le “farfalle” nello stomaco; fuggire, correre via; camminare o correre frettolosamente; nascondersi o evitare ciò di cui si ha timore; parlare in maniera nervosa, preoccupata; urlare o gridare; muovere gli occhi rapidamente, guardarsi attorno velocemente; immobilizzarsi; smettere di fare ciò di cui si ha paura; immobilizzarsi o cercare di non muoversi; piangere o singhiozzare; tremare, avere i brividi o tremolii; voce rotta o esitante; diarrea, vomito.


Fonti bibliografiche

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