
Cosa sono le fobie?
La fobia è una paura sproporzionata ed irrazionale nei confronti di una situazione/oggetto che non rappresenta un reale pericolo per la vita della persona, ma viene vissuta con uno stato d’ansia opprimente ed incontrollabile che la costringe a mettere in atto strategie di soluzione comportamentali (quali evitamento e fuga) o mentali (rimuginii) disadattive. Chi ne soffre, nonostante sia consapevole dell’irragionevole paura nei confronti dello stimolo temuto, non è in grado di controllare tali comportamenti.
Sovente anche il solo pensiero di dover essere esposti alla situazione/stimolo suscita un intenso disagio o ansia anticipatoria che può confluire in un vero e proprio attacco di panico.
Il soggetto esposto ad esperienze con qualche tipo di fobia sperimenta, inoltre, diversi disagi di tipo fisico quali: battito cardiaco accelerato, rossore, tremolii, senso di vertigine, nausea, disturbi gastrici, diarrea, sensazione di soffocamento, etc.
Quando sussistono molti di questi sintomi si compromette seriamente la quotidianità dell’individuo, il quale si ritrova in balìa delle sue stesse strategie d’evitamento dello stimolo/situazione temuti. Â
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Quali sono i tipi di fobie?
Esistono diverse tipologie di fobie specifiche che la nomenclatura internazionale (DSM-5) inserisce tra i disturbi d’ansia. Tra questi annoveriamo:
Zoofobia: rivolta a qualsiasi tipo di insetti (Entomofobia), cani (Cinofobia), topi (Musofobia), uccelli o piccioni (Ornitofobia).
Stimoli naturali dell’ambiente: fobia delle altezze (Acrofobia), fobia dell’acqua (idrofobia),  per i temporali (Brontofobia),  fobia del buio (Scotofobia).
Emofobia: la fobia del sangue, ferite e/o iniezioni che si estende anche a procedure o oggetti di tipo medico, quali ad esempio gli aghi (Aichmofobia). Gli individui esposti a tali stimoli possono mostrare un’alta propensione allo svenimento (sincope vaso vagale).
Fobie situazionali: tali fobie possono essere provocate da contesti specifici come, ad esempio, la paura di guidare (Amaxofobia), di volare (Aviofobia), delle piazze/spazi aperti (Agorafobia) o chiusi come trasporti pubblici, tunnel (Claustrofobia), etc.
Fobie di altro tipo: in questi casi i comportamenti protettivi possono essere causati dal timore dato dalla possibilità di poter arrossire (Eritrofobia), contrarre una malattia (Ipocondria) o avere un qualche difetto corporeo globale o specifico che si valuta come disgustoso, orrendo o ripugnante (Dismorfofobia), etc.
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Quanto sono diffuse?
In Europa i tassi di prevalenza delle fobie specifiche è di circa il 6%, inferiori rispetto ai paesi asiatici, africani e latino americani (2-4%). Il genere femminile sembra essere più frequentemente colpito rispetto a quello maschile in rapporto di 2:1 anche se questi tassi tendono a variare in base al tipo di stimolo\situazione fobici. Ad esempio la zoofobia, le fobie di origine naturale e situazionale sono presenti in maniera maggiore tra le femmine; mentre l’emofobia e correlati sono vissuti in modo paritario da entrambi i sessi.
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Quali sono le cause?
Parimenti a quanto accade per altri disturbi d’ansia, vi sono diversi fattori che possono contribuire alla genesi di una fobia specifica, quali ad esempio un temperamento caratterizzato da un’affettività negativa (nevroticismo) o inibizione comportamentale. Un altro fattore di rischio potrebbe provenire dall'ambiente, nel caso di incontri negativi o traumatici (anche molto remoti) con l’oggetto\situazione temuti (es. essere stati morsi da un cane o aver visto un cane mordere qualcuno) che permangono nella memoria implicita della persona. Non si esclude, nel medesimo ambito, l’aver assimilato dalla reazione esagerata di altri (quali ad esempio le figure genitoriali) il temere un determinato stimolo\situazione potenzialmente pericoloso o dannoso. Al contrario una persona, lungo la sua storia di vita, potrebbe aver sviluppato negli anni un’associazione di tipo timoroso nei confronti di un oggetto\situazione oggettivamente innocui ma ugualmente percepiti come pericolosi.
Generalmente le fobie specifiche si sviluppano nell'infanzia, prima dei 10 anni. L’età media d’insorgenza oscilla tra i 7 e gli 11 anni. Le fobie situazionali hanno un esordio più tardivo rispetto a quelle specifiche per l’ambiente naturale, gli animali o l’emofobia. Tali fobie presentano alti e bassi durante l’infanzia e l’adolescenza.
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