Cosa sono le emozioni?
L’emozione è uno stato soggettivo contraddistinto da una serie di modificazioni che avvengono a livello fisiologico, mentale, cognitivo e motivazionale, che spingono l’individuo ad una determinata azione.
Lo spettro delle emozioni è caratterizzato da molteplici variazioni, mutazioni e sfumature.
Le emozioni sono caratterizzate dalla tensione verso qualcosa; hanno un oggetto per cui ci si emoziona e solitamente un destinatario (es: io provo rabbia per qualcuno a causa di un torto subito).
Possiamo dividere le emozioni in “piacevoli” e “spiacevoli” o meglio in emozioni finalizzate al raggiungimento di uno scopo (es. ho conseguito, dopo anni di studio, la laurea e questo mi fa provare gioia) ed emozioni determinate dalla mancanza del raggiungimento di uno scopo (es. non riesco a superare l’ultimo esame, questo mi fa procrastinare il conseguimento della laurea, si possono manifestare colpa e rabbia).
Emozioni e cultura
La positività o la negatività di un’emozione è determinata culturalmente, vale a dire che alcune emozioni sono incoraggiate e altre sono criticate. L’invidia ad esempio nella nostra società ha un valore fortemente negativo.
Il canale di comprensione delle emozioni fra le diverse culture è stato spesso determinato dalla mimica facciale. La maggior parte delle ricerche, infatti, sono state condotte sulle sole espressioni facciali; più recentemente alcuni ricercatori si sono concentrati invece, oltre che sul viso, anche sull'intonazione della voce, combinandole assieme per esprimere un determinato stato emotivo.
È emerso che in determinate culture le persone soffermano la propria attenzione per decodificare un’emozione quasi esclusivamente sulla mimica facciale (per esempio gli olandesi), in altre sull'intonazione della voce (i giapponesi).
I giapponesi tendono a nascondere le proprie emozioni sorridendo, ma più difficilmente riescono a camuffare il tono della voce rispetto ad emozioni negative; per questo si sono abituati a cercare gli indizi sugli stati emotivi altrui nella voce, mentre questo può confondere un olandese abituato alla corrispondenza emotiva fra voce e mimica facciale.
Una diversa lettura dell’emozione, in certi casi, può produrre fraintendimenti o addirittura conflitti culturali.
Emozioni primarie e secondarie
Le emozioni primarie sono emozioni innate e verificabili in tutta la popolazione mondiale e per questo universali. Le emozioni secondarie, invece, sono quelle che hanno origine dalla combinazione tra le emozioni primarie e si configurano durante la vita degli individui attraverso l’interazione con l’altro.
Le emozioni primarie
PAURA: la percezione di una minaccia reale o altamente probabile, che ha come funzione la propria/altrui salvaguardia fisica o psichica. La paura si manifesta con tensione muscolare, battito cardiaco accelerato e sudorazione accentuata.
RABBIA: percezione di aver subito un torto, impossibilità a raggiungere uno scopo importante, perdita di potere. La rabbia si manifesta con tensione muscolare, denti serrati, pugni stretti, arrossamento della faccia, tendenza ad agire con modalità aggressive.
TRISTEZZA: ha origine dalla perdita di un bene o dalla compromissione di uno scopo; il vissuto della persona è caratterizzato da un senso di mancanza e talvolta da momenti di disperazione. Può manifestarsi con un forte peso sul petto, pianto e un diffuso calo di energia.
GIOIA: stato d’animo che si manifesta a seguito del soddisfacimento di un desiderio. Le sensazioni principali sono di appagamento, pienezza ed energia.
DISGUSTO: repulsione nei confronti di cose o persone che percepiamo come in grado di violare i nostri confini corporei e contaminarci: Frequente è il senso di nausea, rappresentato da una tipica espressione facciale.
SORPRESA: ha origine da un evento inatteso a cui fa seguito un’emozione di paura o di gioia.
Le emozioni secondarie
Dalla combinazione tra queste emozioni e l’interazione sociale, nascono quelle che vengono definite emozioni secondarie, tra cui:
ANSIA, percezione di una minaccia indefinita rispetto ad un valore o un bene che l’individuo ritiene essenziale per la propria vita fisica o psicologica. Si manifesta con tensione muscolare, iperventilazione, tachicardia, secchezza delle fauci, sudorazione, tremori ed un eloquio non fluente.
INVIDIA, stato emotivo in cui una persona sente un forte desiderio di ottenere ciò che un altro possiede e allo stesso tempo vuole che l’invidiato perda il proprio bene definitivamente.
SENSO DI COLPA, percezione di aver violato una norma morale o di sentirsi responsabile direttamente o indirettamente di un danno a persone o cose.
VERGOGNA: percezione di aver fatto una “brutta figura”, di essere giudicato dagli altri come ridicolo, debole, incapace o impotente. Si manifesta attraverso rossore in viso, tremori, accentuata sudorazione, balbettio. La postura solitamente è dimessa e lo sguardo basso tende ad evitare quello altrui.
Le fluttuazioni emotive
Le emozioni, come descritto in precedenza sono caratterizzate anche da un’attivazione neuro-fisiologica, che durante la giornata subisce delle normali fluttuazioni. Vedremo, infatti, che a volte ci sentiremo più “calmi”, in altri momenti invece più “attivati”.
Quando invece si ha la sensazione di non avere il controllo di se stessi, quindi di sentirsi troppo ansiosi, troppo agitati o contrariamente apatici e senza energie, in associazione ad un malessere generalizzato, si può parlare di “disregolazione emotiva”, presente in molti disturbi psicologici.
Fonti bibliografiche
Castelfranchi, C., Mancini, F., & Miceli, M. (2002). Fondamenti di cognitivismo clinico. Bollati Boringhieri. https://www.ibs.it/fondamenti-di-cognitivismo-clinico-libro-vari/e/9788833956725
Goleman, D. (1996). Intelligenza emotiva. Rizzoli. https://www.rizzolilibri.it/libri/intelligenza-emotiva/
Le Scienze. (2010, 16 settembre). Come varia la percezione delle emozioni da una cultura all'altra. Edizione italiana di Scientific American. https://www.lescienze.it/news/2010/09/16/news/come_varia_la_percezione_delle_emozioni_da_una_cultura_all_altra-554712/