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LA RABBIA

Un ragazzo arrabbiato.

Cos'è la rabbia?

La parola "rabbia" deriva dal latino "rabies" che esprime il concetto di ferocia, furore, ira, violenza, pazzia.

E’ uno stato emotivo che può insorgere quando si percepisce di aver subìto un torto; a fronte del mancato raggiungimento di uno scopo importante o a seguito della perdita di potere.

Ha funzione adattiva e rappresenta un'emozione primordiale derivata dall'istinto di difendersi per sopravvivere nell'ambiente in cui ci si trova.

La rabbia si manifesta molto precocemente e può indurre gli altri ad allontanarsi permettendo di acquisire, nel contempo, informazioni utili ad un sano adattamento.


Una persona che riesce ad accedere alla propria rabbia può divenire più assertiva; reagire nel migliore dei modi per togliersi dai guai; incanalare adeguatamente l'energia per abbattere e superare gli ostacoli e trovare la forza, ad esempio sul posto di lavoro, per affermare i propri diritti.

La rabbia in psicologia rientra nel gruppo delle emozioni primarie; tali emozioni (paura, tristezza, gioia, disgusto, sorpresa) sono innate e verificabili in tutta la popolazione mondiale e vengono definite, pertanto, universali. Le emozioni secondarie, invece, hanno origine dalla combinazione tra le emozioni primarie e si configurano, durante la vita degli individui, attraverso l’interazione con l’altro.

Le parole per descrivere la rabbia

Per descrivere la rabbia si utilizzano numerosi termini quali, per citarne alcuni: agitazione; amarezza; collera; esasperazione; fastidio; ferocia; frustrazione; furia; indignazione; ira; irritabilità; lamentosità; oltraggio; ostilità; rabbia; vendicatività.

La rabbia funzionale

La rabbia è in grado di attivare aree del nostro cervello, strettamente collegate alla motivazione, che ci permettono di raggiungere ciò che desideriamo e perseguire i nostri obiettivi producendo benessere.

Tende a manifestarsi a seguito del fallimento di un obiettivo o al mancato soddisfacimento di un'aspettativa; in tal caso ci aiuta a comprendere e ricostruire cosa ci induce del malessere e ci porta a rispondere, in maniera automatica, ai torti subiti.

In chiave evolutiva deriva dall'istinto di difendersi per sopravvivere nell'ambiente in cui ci troviamo e svolge un ruolo adattivo laddove, in condizioni di prevaricazione o prepotenza, ci permetta di reagire con maggior vigore.

 

Normali episodi di rabbia dell'infanzia

Durante l’infanzia sussistono episodi legati alla rabbia che rientrano nella perfetta normalità: anche il bambino più tranquillo, a partire dai due anni, può  manifestare comportamenti tipici della rabbia attraverso urla, pianti e proteste. I genitori ne rimango spesso spiazzati ma, solitamente, è tutto normale: la rabbia può rappresentare un segnale di crescita ed affermazione.


Gli eventi che stimolano la rabbia

Tra gli eventi che possono stimolare l'emozione della rabbia, possiamo annoverare: l'impossibilità nel raggiungere un obiettivo importante; l'attacco o la minaccia nei nostri riguardi o nei confronti di qualcuno a cui teniamo; la perdita di potere, status o rispetto; le cose che non sono andate come ci si aspettava; il dolore fisico o emotivo.

Le manifestazioni della rabbia

La rabbia si manifesta solitamente attraverso la tensione muscolare; i denti serrati; il viso che avvampa e tende ad arrossire; la sensazione di calore e di essere in procinto di esplodere; non riuscire a fermare le lacrime; prendere a pugni il muro; lanciare degli oggetti; voler ferire o picchiare qualcuno; covare rancore; allontanarsi dagli altri; piangere; dire oscenità o imprecazioni; criticare; lamentarsi; serrare le mani e i pugni; mettere il broncio; camminare pesantemente; battere i piedi, sbattere le porte; andarsene; usare un tono di voce alto, litigioso e/o sarcastico.


Fonti bibliografiche

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