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LA DEPRESSIONE


La rappresentazione simbolica della depressione

Cosa è la depressione?

Il nostro umore oscilla tra emozioni positive (gioia, euforia, entusiasmo, etc.) ed emozioni negative (tristezza, frustrazione, malinconia, etc.); tali variazioni rappresentano una condizione normale e costante nella vita di ognuno di noi e conferiscono un tocco di colore alle esperienze di cui siamo partecipi.

La depressione è un disturbo dell’umore che si manifesta con il morale persistentemente basso e sfocia in profonda malinconia ed insoddisfazione, assenza di piacere per le attività quotidiane e visione pessimistica del futuro.

Essere depressi è come guardare il mondo attraverso delle lenti scure: tutto appare più sfocato, opaco e indefinito ed ogni prova risulta, di conseguenza, più complicata da affrontare.

Una delle caratteristiche principali della depressione risiede nell’assoluta mancanza di speranza nei confronti del  futuro. Tale condizione ci rinchiude in una gabbia di sofferenza dalla quale può sembrare impossibile emergere. È l’assoluta mancanza di speranza che spinge verso l’insorgere delle idee di morte e dei tentativi di suicidio. Di conseguenza la depressione non deve essere confusa con le normali oscillazioni dell’umore verso il basso, ovvero quegli stati d’animo che nel corso della nostra vista ci possono pervadere di tristezza o malinconia, ma si definisce una condizione più pervasiva ed invalidante.

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Quali sono i sintomi?

I sintomi tipici della depressione coinvolgono diversi aspetti: emotivi, cognitivi, somatici e comportamentali.

Tra i sintomi emotivi più comuni ritroviamo: umore persistentemente triste; angoscia e disperazione; senso di impotenza; sentimenti di vuoto; sentimenti di colpa; perdita di interesse o mancanza di piacere nelle attività, inclusa la sfera sessuale; facile irritabilità; ansia o preoccupazione.

Per i sintomi cognitivi: perdita di speranza; pessimismo e pensieri di rovina; ruminazione; autocritica e autosvalutazione; difficoltà di concentrazione, di memoria e nel prendere decisioni; idee di morte.

Nei sintomi somatici sono presenti: mancanza di energie, affaticabilità, stanchezza; alterazione del sonno (insonnia o ipersonnia); alterazione dell’appetito (diminuzione/aumento di peso); pesantezza agli arti; agitazione o rallentamento psicomotorio.

Infine per i sintomi comportamentali: riduzione delle attività quotidiane; comportamenti passivi; isolamento sociale; riduzione dell’attività sessuale; tentativi di suicidio.

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Quanto è diffusa?

La depressione è un problema molto diffuso tra la popolazione mondiale di ogni età; viene considerata una malattia epidemica non rara e rappresenta, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il secondo problema di salute pubblica dopo le malattie cardiovascolari. Nello specifico colpisce 350 milioni di persone nel mondo.

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Quali sono le cause?

La depressione è una malattia multifattoriale, ovvero le cause che la determinano non possono essere attribuite ad una condizione singola, bensì ad una moltitudine di fattori.

Fattori genetici: numerose ricerche evidenziano quanto la depressione sia più frequente all'interno delle famiglie in cui sia presente un parente che ne è affetto. Più vicino è il grado di parentela con chi soffre di depressione (es. madre o padre) e maggiore sarà la probabilità di soffrirne a propria volta.  È importante sottolineare che questo fattore determina solo una predisposizione, ovvero una più alta probabilità.

Fattori biologici: la depressione è associata ad uno squilibrio biochimico a livello del nostro cervello. Tale squilibrio è la causa di alterazioni del pensiero, dell’emotività e delle funzioni somatiche (appetito, sonno, energia fisica). Esistono, inoltre, alcuni tipi di condizioni mediche croniche che possono determinare una carenza vitaminica o uno scompenso ormonale che coinvolge diverse aree cerebrali provocando così un’alterazione dell’umore.

Fattori  psicosociali: tutti quegli eventi che possono essere vissuti come gravi perdite (lutto, separazioni, crisi sentimentali, perdita del lavoro o problemi lavorativi); le situazioni che ci espongono a cambiamenti importanti (lavoro, traslochi, matrimonio, pensionamento); infine gli eventi traumatici.


Fonti bibliografiche

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